Never Cross a Picket Line

Never Cross a Picket Line

słowa i muzyka: Billy Bragg, 2006

Five [G]hundred men sacked for refusing
To [C]ever cross a picket [Em]line
The [G]voices down the ages warning
[C]Never cross a picket [Em]line
You must [C]never cross a [D]picket [G]line

Two years gone by but still they never
Ever cross a picket line
With their wives and children they stand together
Never cross a picket line
You must never cross a picket line

Look [G]away, look [G]away
Look away out [G]west to San Francisco
Look [G]away, look [G]away
Look away down [G]south to Sydney Harbour
For the [C]dockers have orga[Em]nized
The [C]world’s longest [D]picket [G]line

Technically this is an illegal strike
Never cross a picket line
But technically workers have no rights
Never cross a picket line
You must never cross a picket line

Oh, I want to live in a Brand New Britain
Never cross a picket line
Where workers rights are enshrined and written
Never cross a picket line
You must never cross a picket line

Look away, look away
Look away out west to San Diego
Look away, look away
Look away out east to far Osaka
For the dockers have organised
The world’s longest picket line

The Tories are gone but there’s no improvement
Never cross a picket line
Now where is the might of the Labour movement
Never cross a picket line
You must never cross a picket line

Look away, look away
Look away down south to Auckland City
Look away, look away
Look away out west to old Vancouver
For the dockers have organised
The world’s longest picket line

For the dockers have realised
You must never cross a picket line


Utwór napisany przez Billy’ego Bragga, dołączony do wznowionego wydania albumu „The Internationale (1990)” z 2006 r.

In tutto il mondo uniamoci

In tutto il mondo uniamoci

słowa i muzyka: Alfredo Bandelli, 1974

Su ogni [D]popolo che lotta
Per un mondo socia[A]lista
Sempre arriva micidiale
Il potere imperia[D]lista

La violenza unica legge
La ragione è del can[G]none
Il potere è del pad[D]rone
Questa è [A]la legali[D]

In tutto il mondo uni[D]amoci
Perchè il nostro avve[A]nire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fu[D]cile

In tutto il mondo uniamoci
In una sola [G]lotta
La lotta prole[D]taria
Che il comu[A]nismo conquiste[D]

Ogni stato è da comprare
Capitale da investire
Sono masse da sfruttare
Fino a quando servirà

Il gendarme americano
Garantisce il colonnello
Se non basta il suo controllo
Democratico dc

In tutto il mondo uniamoci
Perchè il nostro avvenire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fucile
In tutto il mondo uniamoci
In una sola lotta
La lotta proletaria
Che il comunismo conquisterà

Ma nei conti c’è qualcosa
Che non potrà mai tornare
à la guerra popolare
Dall’America al Vietnam
à la guerra proletaria
Dichiarata in tutto il mondo
Per poterci conquistare
Una nuova società

In tutto il mondo uniamoci
Perchè il nostro avvenire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fucile
In tutto il mondo uniamoci
In una sola lotta
La lotta proletaria
Che il comunismo conquisterà


Piosenka z albumu „Fabbrica, galera, piazza” z 1974 r., napisana przez Alfreda Bandelliego. Nawołuje do zjednoczenia się na całym świecie w „jedynej walce” – walce proletariatu.

Inne piosenki Alfredo Bandelliego w śpiewniku: La Ballata della Fiat, La caccia alle streghe

Stato e padroni

Stato e padroni

słowa: aut. niezn., ok. 1967-1973
muzyka: Józef Pławiński

(Na melodię piosenki „Warszawianka 1905”)

La [Dm]classe operaia, compagni, è all’attacco,
[A]Stato e padroni non la [Dm]possono fermare,
[Dm]niente operai curvi più a lavorare
ma [A]tutti uniti siamo [Dm]pronti a lotta[C]re.
[F]“No” al lavoro [C]salariato,
unità di tutti [A]gli operai
[Dm]Il comunismo è il nostro programma,
[A]con il Partito conquisti[Dm]amo il pote[C]re.

[F]Stato e padroni, [C]fate attenzione,
nasce il Partito dell’[A]insurrezione;
Po[Dm]tere operaio e rivoluzione,
[A]bandiere rosse e comu[Dm]nismo [A]sa[Dm]rà.

Nessun o tutti, o tutto o niente,
e solo insieme che dobbiamo lottare,
o i fucili o le catene:
questa è la scelta che ci resta da fare.
Compagni, avanti per il Partito,
contro lo Stato lotta armata sarà;
con la conquista di tutto il potere
la dittatura operaia verrà.

Stato e padroni…

I proletari son pronti alla lotta,
pane e lavoro non vogliono più,
non c’è da perdere che le catene
e c’è un intero mondo da guadagnare.
Via dalle linee, prendiamo il fucile,
forza compagni, alla guerra civile!
Agnelli, Pirelli, Restivo, Colombo,
non più parole, ma piogge di piombo!

Stato e padroni…/x2


Stato e padroni, śpiewane na melodię Warszawianki 1905 był hymnem lewicowej grupy Potere Operaio (Władza Robotnicza) aktywnej we Włoszech od 1967 do 1973 r.

O cara moglie

O cara moglie

słowa i muzyka: Ivan Della Mea, 1978

O cara [C]moglie, sta[G7]sera ti [C]prego,
dì a mio [F]figlio che [G7]vada a dorm[C]ire,
perchè le [F]cose che [G7]io ho da [C]dire
non sono [F]cose che [G7]deve sen[C]tir. [G7]

Proprio sta[C]mane [G7]là sul la[C]voro,
con il sor[F]riso del [G7]caposezi[C]one,
mi è arri[F]vata la [G7]liquidazi[C]one,
m’han licenzi[F]ato [G7]senza pie[C]tà. [G7]

E la ragione è perchè ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro, della libertà.

Quando la lotta è di tutti per tutti
il tuo padrone, vedrai, cederà;

se invece vince è perchè i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli:
noi si chiamava i compagni alla lotta,
ecco: il padrone fa un cenno, una mossa,
e un dopo l’altro cominciano a entrar.

O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: crumiri, venduti!
e loro dritti senza guardar.

Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, la sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l’ho maledetto senza pietà.

O cara moglie, prima ho sbagliato,
dì a mio figlio che venga a sentire,
chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà/x2

chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.


Utwór Ivana Della Mei z albumu „Ho male all’orologio” z 1978 roku. Opowiada o pracowniku zwolnionym za strajk w obronie „naszych praw, mojego związku zawodowego, mojej pracy i wolności”, który opisuje swojej żonie walkę w zakładzie pracy z łamistrajkami.

La caccia alle streghe

La caccia alle streghe

słowa i muzyka: Alfredo Bandelli, 1974

Ma oggi ho [D]visto nel corteo
tante facce sorri[A]denti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli stu[D]denti:

„Il po[D]tere agli operai!
No al sistema del pad[A]rone!
Sempre uniti vinceremo,
Viva la rivolu[D]zione!”.

Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli

ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti poliziotti
con le teste fracassate.

Ma oggi ho visto nel corteo
tante facce sorridenti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:

„Il potere agli operai!
No al sistema del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
Viva la rivoluzione!”.

Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli

ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti poliziotti
con le teste fracassate.

La violenza, la violenza!
la violenza, la rivolta;
chi ha esitato questa volta
lotterà con noi domani!


Piosenka Alfreda Bandelliego, znana również pod nazwą La Violenza. Znalazła się na albumie „Fabbrica, galera, piazza” z 1974 r. i nawiązuje do sojuszu studencko-robotniczego: „zawsze zjednoczeni zwyciężymy, niech żyje rewolucja!”

Inne piosenki Alfredo Bandelliego w śpiewniku: In tutto il mondo uniamoci, La Ballata della Fiat