Tu compagno

Tu compagno

słowa i muzyka: Sergio Liberovici, 1973

Tu compagno; e io, e voi, e noi!

Rischi[a]amo il nostro soldo
che [E] soldo più non [a] è
il [a]posto di lavoro
che [d]tanto non ce [a] n’è

Di[d]visi non siamo [a] niente
tutti un[E]iti si vince[a]
Di[d]visi non siamo [a] niente
tutti u[E]niti si vince[a]

Tu compagno; e io, e voi, e noi!

Ris[a]chiamo quel che abbiamo
che [E]nulla abbiamo [a] noi
la casa in cui si dorme
ci [d]sfrattan prima o [a] poi

Su in [d] strada in combatti[a]mento
è troppo [E]tardi per aspett[a]ar
Su in [d]strada in combatti[a]mento
è troppo [E]tardi per aspett[a]ar

Tu compagno; e io, e voi, e noi!

Ris[a]chiamo il nostro pane
che [E]non ne abbiamo [a] più
la [a]nostra stessa vita
che è [d] vita a testa in [a] giù

Su in [d]strada a cambiare il [a] mondo
e dare all’[E]uomo la liber[a]
Su in [d]strada a cambiare il [a] mondo
e dare all’[E]uomo la liber[a]

Di[d]visi non siamo [a] niente
tutti u[E]niti si vince[a]rà.



Autorem piosenki jest Sergio Liberovici – kompozytor z Turynu, który w wieku 14 lat dołączył do antyfaszystowskiej partyzantki. Tu compagno znalazło się na albumie „Alla tenda dei metalmeccanici in Piazza Maggiore”, wydanym w 1973 roku.

La Ballata della Fiat

La Ballata della Fiat

słowa i muzyka: Alfredo Bandelli, 1974

[A]Signor padrone questa volta
per te è andata proprio [E]male
Siamo stanchi di aspettare
che tu ci faccia ammaz[A]zare

Si continua a lavorare
e i sindacati vengono a [E]dire
che bisogna ragionare
Ma di lottare non ne parla [A]mai!

E signor padrone! Ci siam svegliati
E questa volta si dà bat[E]taglia
E questa volta come lottare
Lo decidiamo soltanto [A]noi

Vedi il crumiro che se la sgualia,
Senti il silenzio nelle offi[E]cine,
Forse domani solo il rumore
della mitraglia tu senti[A]rai

Signor padrone questa volta
Per te è andata proprio male
d’ora in poi se vuoi trattare
dovrai rivolgerti soltanto a noi

E questa volta non ci compri
con le cinque lire dell’aumento
se offri dieci, vogliamo cento
se offri cento mile noi vogliam!

Signor padrone! Non ci hai fregati
con le invenzioni, coi sindacati
I tuoi progetti sono sfumati
Perché si lotta contro di te!

E le qualifiche, le categorie,
Noi le vogliamo tutte abolite,
Le divisioni sono finite
Alla catena siam tutti uguali

Signor padrone questa volta
Ormai a lottare s’è imparato,
a Mirafiori s’è dimostrato
e in tutta l’Italia la dimostrerà

E quando siamo sciesi in piazza
Tu ti aspettavi un funerale,
Ma è andata proprio male
Per chi voleva farci addormentare

Ne abbiamo visti davvero tanti
di manganelli e scudi romani,
però s’è visto anche tante mani
che a sampietrino cominciano a andar

Tutta Torino proletaria!
Alla violenza della questura
risponde ora senza paura
La lotta dura si vuole far

E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua a Mirafiori
E il comunismo trionferà!

E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua in fabbriche e fuori
E il comunismo trionferà!


Autorem piosenki jest Alfredo Bandelli, jeden z najbardziej reprezentatywnych włoskich piosenkarzy z okresu ruchów studenckich z 1968 roku (miał wówczas 23 lata). La Ballata della Fiat pochodzi z płyty „Fabbrica, galera, piazza” z 1974 roku i opowiada o strajkujących robotnikach w fabrykach FIATA w Turynie.

Inne piosenki Alfredo Bandelliego w śpiewniku: In tutto il mondo uniamoci, La caccia alle streghe

Inno del Primo Maggio

Inno del Primo Maggio

słowa: Pietro Gori, 1892
muzyka: Giuseppe Verdi (chór „Va, pensiero” z opery Nabucco), 1842

Vieni o Maggio t’aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol

Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
a la vasta ideal fioritura
in cui freme il lucente avvenir

Disertate o falangi di schiavi
dai cantieri da l’arse officine
via dai campi su da le marine
tregua tregua all’eterno sudor

Innalziamo le mani incallite
e sian fascio di forze fecondo
noi vogliamo redimere il mondo
dai tiranni de l’ozio e de l’or

Giovinezze dolori ideali
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
date ai petti il coraggio e la fè

Date fiori ai ribelli caduti
collo sguardo rivolto all’aurora
al gagliardo che lotta e lavora
al veggente poeta che muor

al veggente poeta che muor
che muor che muor


Siamo i ribelli della montagna

Siamo i ribelli della montagna

słowa: Emilio Casalini
muzyka: Angelo Rossi
1944

Dalle [Em]belle città date al nemico
fuggiammo via su per le [G]aride mon[D]tagne
cer[C]cando libertà tra rupe a [Hm]rupe
cont[Em]ro la schiavitù del suol tra[C]dito

lasciammo case, scuole ed offi[Hm]cine
mu[Em]tammo in caserme le [D]vecchie cascine
ar[C]mammo le mani di [Hm]bombe e mitraglia
temp[Em]rammo cuori e [D]muscoli in bat[Em]taglia

Siamo i ri[G]belli della mon[D]tagna
viviam di st[C]enti e di pati[Em]menti
ma quella [G]fede che ci accom[D]pagna
sarà la [Em]legge dell’avven[C]ir

Siamo i ri[G]belli della mon[D]tagna
viviam di [C]stenti e di pati[Em]menti
ma quella [G]legge che ci accom[D]pagna
sarà la [Em]fede dell’avveniii[G]iiir

La giustizia è la nostra disciplina
libertà è l’idea che ci avvicina
rosso sangue è il color della bandiera
partigiani dalla folta ardente schiera

Sulle strade dal nemico assediate
lasciammo talvolta le carni straziate
sentimmo l’ardore per la grande riscossa
sentimmo l’amor per patria nostra

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella legge che ci accompagna
sarà la fede dell’avvenir/x3


Piosenka włoskich partyzantów liguryjskich. To jedna z niewielu piosenek partyzanckich, po których został ślad autorski: została skomponowana w marcu 1944 r. w gospodarstwie rolnym Grilla przez żołnierzy 3. Brygady Szturmowej Dywizji Garybaldyjskiej „Cichero” stacjonującej na wzgórzu Tobbio w prowincji Alessandria w Piemoncie. Autorem tekstu jest Emilio Casalini, zwany „Cini”, zaś melodię napisał student muzyki, Angelo Rossi, zwany „Lanfranco”. Młodzi chłopcy napisali ten utwór podczas służby wartowniczej. Casalini został schwytany i skazany na śmierć razem z piętnastoma partyzantami w kwietniu 1944 r. Rossi dożył 88 lat i zmarł w 2012 r.

La Lega (Abbiam delle belle buone lingue)

La Lega (Abbiam delle belle buone lingue)

muzyka: trad.
XIX w.

Seb[G]ben che siamo donne,
Paura non abb[D]iamo:
Per amor dei nostri figli,
Per amor dei nostri [G]figli;

Seb[G]ben che siamo donne,
Paura non abb[D]iamo,
Per amor dei nostri figli
In lega ci met[G]tiamo.

A oilì oilì oi[G]là e la lega la cresce[D]
E noialtri socialisti, e noialtri socia[G]listi
A oilì oilì olià e la lega la cresce[D]
E noialtri socialisti vogliamo la liber[G]tà.

E la libertà non viene
Perchè non c’è l’unione:
Crumiri col padrone
Crumiri col padrone

E la libertà non viene
Perchè non c’è l’unione:
Crumiri col padrone
Son tutti da ammazzar.

A oilì oilì oilà…

Sebben che siamo donne,
Paura non abbiamo:
Abbiamo delle belle buone lingue
Abbiamo delle belle buone lingue

Sebben che siamo donne,
Paura non abbiamo:
Abbiamo delle belle buone lingue
E ben ci difendiamo.

A oilì oilì oilà…

E voialtri signoroni
Che ci avete tanto orgoglio,
Abbassate la superbia
Abbassate la superbia

E voialtri signoroni
Che ci avete tanto orgoglio,
Abbassate la superbia
E aprite il portafoglio.

A oilì oilì oilà e la lega la crescerà
E noialtri lavoratori, e noialtri lavoratori
A oilì oilì olià e la lega la crescerà
E noialtri lavoratori i voroma vess pagà.

A oilì oilì oilà e la lega la crescerà
E noialtri socialisti, e noialtri socialisti
A oilì oilì olià e la lega la crescerà
E noialtri socialisti vogliamo la libertà.


Włoska piosenka ludowa z końca XIX w. śpiewana przez zbieraczki ryżu w Nizinie Padańskiej z regionu Emilia-Romagna. Stanowi symbol powstania robotniczek rolnych w czasie formowania się związków zawodowych.