Czarny kot anarchosyndykalistów
Tak wygląda słynny czarny kot, symbol ruchu anarchosyndykalistów, narysowany przez Ralpha Chaplina – autora słów do piosenki „Solidarity forever”
Tak wygląda słynny czarny kot, symbol ruchu anarchosyndykalistów, narysowany przez Ralpha Chaplina – autora słów do piosenki „Solidarity forever”
[A]Signor padrone questa volta
per te è andata proprio [E]male
Siamo stanchi di aspettare
che tu ci faccia ammaz[A]zare
Si continua a lavorare
e i sindacati vengono a [E]dire
che bisogna ragionare
Ma di lottare non ne parla [A]mai!
E signor padrone! Ci siam svegliati
E questa volta si dà bat[E]taglia
E questa volta come lottare
Lo decidiamo soltanto [A]noi
Vedi il crumiro che se la sgualia,
Senti il silenzio nelle offi[E]cine,
Forse domani solo il rumore
della mitraglia tu senti[A]rai
Signor padrone questa volta
Per te è andata proprio male
d’ora in poi se vuoi trattare
dovrai rivolgerti soltanto a noi
E questa volta non ci compri
con le cinque lire dell’aumento
se offri dieci, vogliamo cento
se offri cento mile noi vogliam!
Signor padrone! Non ci hai fregati
con le invenzioni, coi sindacati
I tuoi progetti sono sfumati
Perché si lotta contro di te!
E le qualifiche, le categorie,
Noi le vogliamo tutte abolite,
Le divisioni sono finite
Alla catena siam tutti uguali
Signor padrone questa volta
Ormai a lottare s’è imparato,
a Mirafiori s’è dimostrato
e in tutta l’Italia la dimostrerà
E quando siamo sciesi in piazza
Tu ti aspettavi un funerale,
Ma è andata proprio male
Per chi voleva farci addormentare
Ne abbiamo visti davvero tanti
di manganelli e scudi romani,
però s’è visto anche tante mani
che a sampietrino cominciano a andar
Tutta Torino proletaria!
Alla violenza della questura
risponde ora senza paura
La lotta dura si vuole far
E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua a Mirafiori
E il comunismo trionferà!
E no ai burocrati e ai padroni!
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Lotta continua in fabbriche e fuori
E il comunismo trionferà!
Vieni o Maggio t’aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol
Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
a la vasta ideal fioritura
in cui freme il lucente avvenir
Disertate o falangi di schiavi
dai cantieri da l’arse officine
via dai campi su da le marine
tregua tregua all’eterno sudor
Innalziamo le mani incallite
e sian fascio di forze fecondo
noi vogliamo redimere il mondo
dai tiranni de l’ozio e de l’or
Giovinezze dolori ideali
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
date ai petti il coraggio e la fè
Date fiori ai ribelli caduti
collo sguardo rivolto all’aurora
al gagliardo che lotta e lavora
al veggente poeta che muor
al veggente poeta che muor
che muor che muor
In ale gasn wu men gejt
Hert men zabastowkes.
Jinglech, mejdlech, kind un kejt
Szmłuesen fun pribowkes.
Jinglech, mejdlech, kind un kejt
Szmłuesen fun pribowkes.
Genug szojn brider horewen,
Genug szojn borgen lajen,
Macht a zabastowke,
Lomir brider zich bafrajen!
Macht a zabostowke,
Lomir brider zich bafrajen!
Brider un szwester,
Lomir zich gejben di hent,
Lomir Nikolajkelen cebrechn di went!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Brider un szwester, lomir zich nit irtsn,
Lomir Nikolajkelen di jorelech farkirtsn!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Nechnoter gefirt a vegele mit mist,
Hajnt is er geworn a kapitalist!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Brider un szwester, lomir gejn cuzamen,
Lomir Nikolajkelen bagrobn mit der mamen!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzierżawjec wrasej!
Kozaken, żandarrmen, arop fun di ferd!
Der rusiszer kejzer ligt szojn in drerd!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
Hej, hej, daloj policej!
Daloj samedzjerżawjec wrasej!
La [Dm]classe operaia, compagni, è all’attacco,
[A]Stato e padroni non la [Dm]possono fermare,
[Dm]niente operai curvi più a lavorare
ma [A]tutti uniti siamo [Dm]pronti a lotta[C]re.
[F]“No” al lavoro [C]salariato,
unità di tutti [A]gli operai
[Dm]Il comunismo è il nostro programma,
[A]con il Partito conquisti[Dm]amo il pote[C]re.
[F]Stato e padroni, [C]fate attenzione,
nasce il Partito dell’[A]insurrezione;
Po[Dm]tere operaio e rivoluzione,
[A]bandiere rosse e comu[Dm]nismo [A]sa[Dm]rà.
Nessun o tutti, o tutto o niente,
e solo insieme che dobbiamo lottare,
o i fucili o le catene:
questa è la scelta che ci resta da fare.
Compagni, avanti per il Partito,
contro lo Stato lotta armata sarà;
con la conquista di tutto il potere
la dittatura operaia verrà.
Stato e padroni…
I proletari son pronti alla lotta,
pane e lavoro non vogliono più,
non c’è da perdere che le catene
e c’è un intero mondo da guadagnare.
Via dalle linee, prendiamo il fucile,
forza compagni, alla guerra civile!
Agnelli, Pirelli, Restivo, Colombo,
non più parole, ma piogge di piombo!
Stato e padroni…/x2