La caccia alle streghe

La caccia alle streghe

słowa i muzyka: Alfredo Bandelli, 1974

Ma oggi ho [D]visto nel corteo
tante facce sorri[A]denti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli stu[D]denti:

„Il po[D]tere agli operai!
No al sistema del pad[A]rone!
Sempre uniti vinceremo,
Viva la rivolu[D]zione!”.

Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli

ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti poliziotti
con le teste fracassate.

Ma oggi ho visto nel corteo
tante facce sorridenti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:

„Il potere agli operai!
No al sistema del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
Viva la rivoluzione!”.

Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli

ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti poliziotti
con le teste fracassate.

La violenza, la violenza!
la violenza, la rivolta;
chi ha esitato questa volta
lotterà con noi domani!


Piosenka Alfreda Bandelliego, znana również pod nazwą La Violenza. Znalazła się na albumie „Fabbrica, galera, piazza” z 1974 r. i nawiązuje do sojuszu studencko-robotniczego: „zawsze zjednoczeni zwyciężymy, niech żyje rewolucja!”

Inne piosenki Alfredo Bandelliego w śpiewniku: In tutto il mondo uniamoci, La Ballata della Fiat

Le tre bandiere

Le tre bandiere


ok. 1943

Bandiera [A]nera la vogliamo: No!
Bandiera nera la vogliamo: No!
/Perchè l’è il [E]simbolo della ga[A]lera
Bandiera [E]nera la vogliamo: [A]No!/x2

Bandiera [A]bianca la vogliamo: No!
Bandiera bianca la vogliamo: No!
/Perchè l’è il [E]simbolo dell’igno[A]ranza
Bandiera [E]bianca la vogliamo: [A]No!/x2

Bandiera [A]rossa la vogliamo: Si!
Bandiera rossa la vogliamo: Si!
/Perchè l’è il [E]simbolo della ris[A]cossa
Bandiera [E]rossa la vogliamo: [A]Si!/x2


Włoska piosenka partyzancka z czasów Resistenzy.

Chi non vuol chinar la testa

Chi non vuol chinar la testa

ok. 1971

[D]Scrive la Gazzetta: “Non [G]c’è pace sociale”
[A]e che gli operai son sempre a sciope[D]rare
Fabbriche occupate, scu[G]ole picchettate
[A]qui non si produce [D]più

I gior[G]nali dei padroni
gridan [D]“rossi sovversivi”
ci vuol [A]ordine
c’è troppa liber[D]tà.

Ci vuole repressione, [G]ordine sociale
bi[A]sogna eliminare la lotta sinda[D]cale
Ci vuole l’uomo forte [G]con la dittatura
e il [A]manganel bisogna u[D]sar.

Ma questo è [G]l’ordine fascista
non si [D]può chinar la testa
chi non [A]vuol chinar la testa è comu[D]nista./x2

Ordine vuol dire combattere i fascisti
ordine vuol dire “no” alla violenza
ordine vuol dire la lotta di classe
e alla destra dire “no”!

E se non vuoi chinar la testa
fatti aggiungere alla lista
chi non vuol chinar la testa è comunista./x2

Ordine vuol dire poter lavorare
ordine vuol dire non dovere emigrare
ordine vuol dire aver la dignità
di non partire e di star qua.

E se non vuoi chinar la testa…/x2

Ordine vuol dire combattere la mafia
ordine vuol dire no allo sfruttamento
ordine vuol dire lotta per la terra
e agli agrari dire “no”.

E se non vuoi chinar la testa…/x2


Włoska piosenka związana ze strajkami z 1968 roku, wydana w roku 1971, której tytuł tłumaczy się jako: „Kto nie chce chylić głowy, ten jest komunistą”.

Bella ciao

Bella ciao

ok. 1942

Una mat[Am]tina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, [E]ciao, ciao, ciao!
Una mat[Dm]tina mi son svegli[Am]ato
e ho tro[E]vato l’inva[Am]sor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

Tutte le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Tutte le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»


Bella ciao najbardziej znana jest jako antyfaszystowska pieśń włoskich partyzantów z okresu II wojny światowej. Powstała około 1942 roku, lecz na skutek licznych okoliczności piosenka ta stała się uniwersalną pieśnią wolnościową na wiele różnych okazji. Śpiewano ją we Francji w 1968 roku, śpiewają ją dzisiaj Kurdowie, śpiewano ją również w ZSRR. Bella ciao z jednej strony oznacza: „Żegnaj, piękna!”, lecz można ją również tłumaczyć jako: „Piękne pożegnanie”. Jej rodowód jest mocno zapomniany: piosenki nie napisali jedynie poświęcający się w imię ideałów mężczyźni, lecz pierwotnie była ona śpiewana przez włoskie robotnice zbierające ryż w Nizinie Padańskiej, którym chodziło raczej o pożegnanie własnej młodości i piękna utraconych podczas pracy w złych warunkach. Obecnie Bella ciao jest również często śpiewana w parlamencie włoskim przez deputowanych partii lewicowych.

Bella ciao, czyli pożegnanie z pięknym: Filip Lech i Jacek Plewicki o uniwersalnym znaczeniu tego utworu.

Zobacz też Bella ciao w wersji polskiej.

Bandiera rossa

Bandiera rossa

słowa: Carlo Tuzzi, 1908
muzyka: trad.

Avanti [A]popolo, alla riscossa
Bandiera [E]rossa, bandiera [A]rossa
Avanti popolo, alla riscossa
Bandiera [E]rossa trionfe[A]rà!

[A]Bandiera rossa la tri[E]onferà
Bandiera rossa la tri[A]onferà
Bandiera rossa la tri[E]onferà
Evviva il comunismo e la liber[A]tà!

Avanti popolo, tuone il canone
Rivoluzione! Rivoluzione!
Avanti popolo, tuone il canone
Rivoluzione vogliamo far!

Rivoluzione noi vogliamo far!
Rivoluzione noi vogliamo far!
Rivoluzione noi vogliamo far!
Evviva il comunismo e la libertà!

Vogliamo fabbriche, vogliamo terra
Ma senza guerra, ma senza guerra!
Vogliamo fabbriche, vogliamo terra
Ma senza guerra, trionferà!

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Evviva il comunismo e la libertà!

Degli sfruttati l’immensa schiera
La pura innalzi, rossa bandiera.
O proletari, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Il frutto del lavoro a chi lavora andrà!

Dai campi al mare, alla miniera
All’officina, chi soffre e spera
Sia pronto, è l’ora della riscossa
Bandiera rossa trionferà

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Soltanto il comunismo è vera libertà

Non più nemici, non più frontiere
Sono i confini rosse bandiere
O comunisti, alla riscossa,
Bandiera rossa trionferà

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Evviva comunismo e la libertà

Falange audace cosciente e fiera
dispiega al sole rossa bandiera
lavoratori alla riscossa
Bandiera rossa la trionferà

Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Evviva comunismo e la libertà


Nieco inna, równie łatwa wersja:

[D]Avanti popolo, alla riscossa
Bandiera [A7]rossa, bandiera [D]rossa
Avanti popolo, alla riscossa
Bandiera [A7]rossa trionfe[D]rà.

[D]Bandiera rossa la tri[A7]onferà
Bandiera rossa la tri[D]onferà
Bandiera rossa la tri[G]onferà
Evviva il comu[D]nismo e la li[A7]ber[D]tà!


Oryginalny tekst do utworu zaadaptowanego na wiele języków napisany został w 1908 roku przez Carla Tuzziego, a muzykę zaczerpnięto z lombardzkich pieśni ludowych. Inaczej zwana Avanti Popolo, jedna z najsłynniejszych piosenek ruchu robotniczego, której tekst funkcjonuje w wielu wersjach.